A guardarla da qui sembra tutto normale. Da dietro il monitor del computer, intendo, la situazione sembra normale. Ci sono altre isole attorno a voi, fatte di scrivanie, magari di banchi da lavoro, soprattutto di persone. Finché ve ne state dietro al monitor del vostro computer o al vostro scaffale, vivete in un piccolo stato indipendente: la personalissima contea di voi stessi.

Il vostro lavoro però non è un organismo unicellulare che si autoalimenta, quindi alzate il naso e sbirciate al di là. Li vedete? Quelli sono i vostri colleghi, esseri tridimensionali e double-face: simili a voi nelle loro sembianze umane finché sono immobili e in silenzio, esemplari di un’altra specie non appena iniziano a esprimersi. Comportamenti che accendono interruttori diversi e le sembianze cambiano.

No, non è una vostra impressione, quelle sensazioni che sentite nella pancia e che la testa cerca di decodificare sono un buon inizio. Sì, perché in fondo lo sapete che con Giorgio non riuscite a lavorare perché è eccessivamente meticoloso e metodico, ma nemmeno con Susanna perché la sua entusiastica confusione vi destabilizza. Vorreste che Marco si concentrasse più sulle persone che sui numeri e i risultati, ma le cifre sembrano interessarlo di più. D’altronde Anna è talmente impegnata a fare il bene di tutti che sembra perdere di vista se stessa e a volte anche gli obiettivi. E voi? Cosa vedranno gli altri di voi?

Se, come me, avete avuto problemi di vista fin da quando eravate piccoli vi ricorderete senz’altro di un test a cui vi sottoponeva l’oculista, sembrava una specie di gioco ma era legato a qualcosa dal nome difficilissimo, la “stereopsi” cioè la capacità di percepire la profondità. Vi mettevano una cartolina davanti, la muovevano e vi chiedevano: “Che figure nascoste ci vedi qua sopra?”. Ecco anche per vedere quanto sono profonde le differenze con gli altri ci vogliono delle cartoline speciali e una di queste si chiama Extended Disc.

Lo sapevate che invece di una figura, un’immagine, i vostri comportamenti nascondono un colore? O magari più di uno. Lo stesso vale per gli altri e non tutti i colori stanno bene insieme, in particolare quando non si tratta di sfumature ma di vere e proprie tonalità diverse.

Il collega direttivo

Si muove con la stessa velocità di un centometrista, spesso termina le chiamate senza salutare, ha la stretta di mano di un pugile sul ring e vive in continuazione la frustrazione di quanto il mondo sia lento, si tratta di quello che il sistema DISC definisce Rosso. Ha una parola in testa: risultati. Tutto il resto sono chiacchiere.

Che fare con lui?

Non cercare di compiacerlo, di’ le cose come stanno, fatti vedere orientato ai risultati, attivo e sempre sul pezzo, non parlargli dei tuoi problemi personali, sarebbe costretto a mostrare una falsa empatia, forse. Soprattutto ricorda, non dirgli mai: Stai calmo!

Il collega animatore

Il vicino dalla scrivania disordinata in cui documenti Excell si mescolano ai disegni fatti dai bambini, che già la mattina è euforico, il collega che manda le mail con gli allegati dimenticando gli allegati, che intrattiene tutto il personale davanti alla macchinetta del caffè come nemmeno Fiorello saprebbe fare. Lui è probabilmente un tipo Giallo. Ama essere amato, vuole considerazione, ha bisogno di essere circondato da relazioni.

Che fare con lui?

Interessatevi a lui, alle sue passioni ai suoi interessi, create quando possibile nuovi stimoli e situazioni in cui può parlare con gli altri. Ottimo oratore, scarso ascoltatore rischia di dominare spesso la conversazione, dategli delle scadenze perché spesso perde le priorità e soprattutto fatelo sentire unico.

Il collega calmo

Sembra che niente lo turbi, non alza la voce nemmeno in caso d’incendio, esprime un’opinione solo su richiesta e porta spesso in ufficio la torta fatta in casa, ecco lui è verde. C’è solo una parola d’ordine: clima amichevole.

Che fare con lui?

Lasciagli il tempo per fare le cose fatte bene, odia l’approssimazione e la fretta, non costringerlo a esprimere un’opinione che creerebbe conflitto, mostratevi accoglienti quanto decisi nel conseguire insieme il risultato. Mostratevi aperti e disponibili e soprattutto evitate le sorprese: le odia!

Il collega puntiglioso

Il collega meticoloso, con l’agenda organizzata, la scrivania sempre in ordine e il fare un po’ distaccato è probabilmente un tipo che il sistema DISC definisce Blu. Sappiate che ragiona per procedure e ha bisogno di tempo ed esattezza.

Che fare con lui

Per un progetto insieme definite gli step e non solo la meta finale, concordate delle scadenze e dei momenti di verifica. Parlate se avete in mano dei dati chiari e dimostrabili, non v’interessate troppo della sua vita privata, non ama raccontarvi dove ha passato il week end e, soprattutto, lasciategli il tempo per ragionare e portare avanti i compiti per conto suo: sarà poi più disposto ad affrontare i momenti in team.

Di quali colori siete al lavoro, nella coppia, con i vostri figli o con i vostri amici? Come trattare persone molto diverse da voi? Allora venite a scoprirlo! E spieghiamoci bene

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“Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’occasione per comprendere”

(Pablo Picasso)