La meditazione semplice, esiste davvero?

Alla parola meditare molte persone vedono se stesse in cima a una montagna o in riva al mare a gambe incrociate, immerse in un’aura di completo silenzio interiore ed esteriore. Questa immagine se pur bellissima rischia di tenere la meditazione molto lontana dalla vita di tutti i giorni e così in molti finiscono con il pensare “Sarebbe bello, ma con la vita che faccio non è possibile!”

Fino a un po’ di tempo fa questa pratica era confinata solo a un gruppo piuttosto ristretto di interessati, ma oggi la sua applicazione ha una diffusione di portata sempre più ampia.
Richard Davidson, professore di psicologia e psichiatria all’università di Wisconsin–Madison, nel suo libro La vita emotiva del cervello evidenzia come le neuroscienze abbiano individuato nella meditazione uno strumento molto potente per modificare le strutture cerebrali, sfruttandone la neuroplasticità. A garanzia del valore di queste ricerche, l’equipe di collaboratori di Davidson annovera niente meno che il Dalai Lama. Il cervello non è una scatola impenetrabile e immutabile come si è pensato per secoli: migliorandone il funzionamento anche grazie alla meditazione possiamo sviluppare abilità come la resilienza, la gestione dello stress, la capacità di concentrazione…

Nel suo discorso il celebre maestro buddista Mingyur Rinpoche capovolge completamente la tradizionale concezione della meditazione regalandoci la possibilità di praticarla ogni volta che vogliamo. Non esiste più il problema del tempo, del contesto o il senso di frustrazione che arriva quando non si riesce a zittire tutti i pensieri. Il segreto è solo uno: fare amicizia con la propria scimmietta.

Ecco cosa suggerisce di fare nel suo discorso:

Possiamo meditare ogni volta che vogliamo, anche tre secondi, due secondi, mentre stiamo camminando, prendendo un caffè, un tè, durante una riunione.

Molte persone hanno frainteso il reale significato della meditazione: pensano che la meditazione significhi “Non pensare a nulla, concentrati!”, così finiscono per impegnarsi troppo.
Non possiamo bloccare i pensieri e le emozioni, di fatto abbiamo bisogno di pensieri ed emozioni. Perciò la differenza sta nello scegliere tra l’ascoltare o no la scimmietta della mente.

Ciò che chiamo scimmietta della mente è il continuo chiacchiericcio nella tua testa “Bla Bla Bla”. Lei ti presenta delle opinioni: il fatto di ascoltare o meno queste opinioni dipende da te, giusto?

Attraverso la meditazione quello che facciamo è fare amicizia con la scimmietta della mente. Come è possibile? A volte regalarle solo delle banane non basta, il metodo giusto è darle del lavoro da svolgere. La meditazione più semplice consiste nel concentrarsi sul respiro, puoi chiedere alla scimmietta: “Hey, concentrati sul respiro!”e lei ti risponderà “Oh sì, buona idea!”.
E così inizi ad espirare, inspirare, espirare, inspirare… Ci saranno un sacco di pensieri che appariranno sullo sfondo della tua mente, non te ne occupare, non è un problema. Finché non ti dimentichi del tuo respiro tutto ciò che accade va bene. Non concentrarti troppo, semplicemente rimani cosciente del tuo respiro. Anche uno o due respiri.
Ecco come potete meditare ovunque in qualsiasi momento!